La Lesione del Legamento Crociato Anteriore nella Pallamano – Jorge SUAREZ (1^ parte)

Premessa

La pallamano è uno sport collettivo di collaborazione e opposizione nel quale due squadre si affrontano tra loro, in maniera tale che i componenti di ognuna delle squadre collaborino tra loro (compagni) per cercare di opporsi ai componenti dell’altra squadra (avversari). Questa lotta tra le due compagini sottopone gli atleti ad attività intense con un rischio infortuni molto elevato dovuto proprio alle esigenze specifiche dello sport: contatti continui , cadute, spinte, finte, cambi di direzione, franate brusche, etc. Questo colloca la pallamano tra le 5 attività sportive con maggiori eventi traumatici.

Di fronte a questa evidenza risulta fondamentale realizzare un lavoro preventivo che favorisca l’assenza di infortuni. A tal proposito, paesi come Norvegia e Danimarca, due grandi potenze di questa specialità, sono stati i pionieri nell’introduzione di lavori specifici preventivi.

La prevenzione è affidata solo in parte all’opera preventiva del medico dello sport. Un ruolo altrettanto importante hanno le persone che ruotano intorno all’atleta e le cui decisioni sono determinanti nel ridurre al minimo i fattori di rischio infortunistico.

In questo contesto, l’allenatore riveste un ruolo istituzionalmente riconosciuto caratterizzato da molteplici attività e funzioni che richiedono competenze in vari campi, ma la sua funzione principale è sicuramente quella di utilizzare al meglio le risorse in suo possesso e con il tempo a disposizione portare gli atleti a rendere ai massimi livelli di prestazione. Affinché ciò sia possibile è necessario che gli atleti siano sani per essere efficienti.

Pertanto è di vitale importanza che l’allenatore si autoriconosca come il principale artefice della salute dei propri atleti, che il risultato dell’equazione – infortuni + giocatori disponibili + giocatori disponibili + possibilità di vittoria dipende anche da lui, dalla sua capacità di assumere la necessità di svolgere programmi preventivi che aiutino a ridurre la comparsa d’infortuni che, oltre a limitare l’atleta nello svolgimento delle sue funzioni limitano anche il team.

L’articolo che di seguito proporremo è la prima parte di una pubblicazione apparsa nel magazine dell’Associazione Spagnola Allenatori di Pallamano (AEBM) nel Febbraio 2019, per mano di Jorge Suarez, Fisioterapista della Real Federacion Espanola Balonmano (RFEBM) nelle squadre giovanili (che ringrazio pubblicamente per avermi concesso la possibilità di tradurlo e pubblicarlo su Handballsquare),  nel quale s’illustrano le cause che possono provocare la rottura del legamento crociato anteriore (LCA) nella pallamano, infortunio con elevata incidenza nel nostro sport, soprattutto nel settore femminile e le attività preventive che riducono la comparsa di tale lesione.

Buona lettura!

Antonio

 

La lesione del Legamento Crociato Anteriore nella Pallamano 

(1^ Parte)

Programmi di riduzione del rischio di lesione

Jorge SUAREZ (SPA)

Fisioterapista della RFEBM nelle categorie inferiori

 

Sintesi

La rottura del legamento crociato anteriore (LCA) è una delle lesioni più gravi che si possono soffrire nello sport in generale, e nella pallamano in particolare. Come conseguenza delle caratteristiche di questo sport, si risente un’elevata incidenza di questa lesione tra i giocatori. Inoltre, se non prepariamo il nostro organismo per le esigenze che andrà a sopportare, il rischio di soffrire questa lesione aumenterà esponenzialmente. Pertanto, si rende imprescindibile integrare protocolli di riduzione delle lesioni all’interno della programmazione degli allenamenti della stagione.

 

Introduzione

La lesione al ginocchio, in particolare quella del legamento crociato anteriore, fanno parte di quelle più gravi e invalidanti che può soffrire un atleta. Costituiscono un importante problema di salute che, sebbene ogni volta in meno casi obbliga al ritiro sportivo, limitano lo sviluppo sportivo del giocatore ed esigono un grande sforzo e tempo per il ritorno al livello competitivo precedente.

L’incidenza è variabile da alcuni sport ad altri, essendo maggiore negli sport di contatto e soprattutto in quelli che esigono salti, atterraggi, cambi di direzione bruschi… La pallamano, nel suo sviluppo, si compone di tutte queste azioni, risultando una disciplina sportiva con alto rischio lesivo. Si trova nella top 5 in quanto a numero di lesioni e di gravità delle stesse (le lesioni del ginocchio son tra il 18% e il 22% del totale). Per questo i suoi praticanti dovrebbero essere preparati per affrontarlo con un minimo di preparazione.

 

Legamento Crociato Anteriore. Anatomia e Funzione

Per iniziare, una breve spiegazione sul legamento crociato anteriore (LCA). Si tratta di un legamento elicoidale intrarticolare e extrasinoviale, formato da bande di tessuto connettivo, che unisce la parte posterolaterale del femore e la parte anteromediale della tibia. L’irrigazione sanguigna la riceve principalmente dall’arteria genicolata media, ramo dell’arteria poplitea. Si trova innervato nel nervo tibiale e si descrive la presenza di fibre nervose e recettori sensoriali in tutto il LCA, il quale suggerisce un ruolo propriocettivo delle stesso.

Nell’aspetto funzionale ha, insieme al legamento crociato posteriore, un ruolo fondamentale nella stabilità del ginocchio, e pertanto nel suo corretto funzionamento biomeccanico. La lesione del LCA raggiunge anche il 50% delle lesioni legamentose del ginocchio, e la sua rottura costituisce una lesione grave per la sua importante funzione.

Immagine 1. Rappresentazione del ginocchio con le principali strutture anatomiche (a sinistra il ginocchio sano e a destra il ginocchio con la rottura del LCA).

 

Le lesioni del Legamento Crociato Anteriore nella pallamano

Nella pratica della Pallamano si producono salti, cadute, cambi di direzione, etc. …, per questa ragione uno sport molto esigente per l’articolazione del ginocchio e con un importante rischio di lesione del LCA. Le cause che provocano una lesione di questo legamento, così come altro tipo di lesioni, sono multifattoriali (intrinseche, estrinseche, modificabili, non modificabili…). Evitare tutte le lesioni è praticamente impossibile però, possiamo ridurle? Questo è possibile? Accettando che la risposta è affermativa, dovremmo dunque fare tutto quello che è nelle nostre possibilità per conseguirlo.

La pallamano si trova in un processo di espansione nazionale e internazionale, aumentando il numero di praticanti ogni anno; ogni volta si disputano più partite, specialmente nell’alto livello. A questo gli si somma l’iniziazione in età precoci, l’aumento dell’esigenza e della competitività, conducendoci a un incremento del rischio dell’apparizione di lesioni. A queste età, quasi tutte sono lievi e di buona previsione, ma stiamo iniziando a incontrarne anche alcune gravi e che non dovrebbero verificarsi. Per quanto riguarda il legamento crociato anteriore, il fatto è che ogni volta ci sono più rotture e in età più giovani (preadolescenza e in qualche caso anche infanzia). Questa situazione è molto allarmante e non solo condizionerà lo sviluppo sportivo del giocatore ma il suo processo vitale, con l’apparizione, per esempi, di possibili lesioni associate successive e di artrosi prematura nell’articolazione del ginocchio.

Rispetto all’incidenza di questa lesione nella pallamano, si stima che negli uomini è di approssimativamente di 0.84 lesioni/1000 ore di esposizione e nelle donne del 1.82/1000 ore di esposizione. Come si può osservare c’è una significativa differenza tra uomini e donne, ed è che il rischio di soffrire una rottura del LCA è significativamente maggiore nel sesso femminile (fino a 5:1 nella pallamano). Su questo s’invita a leggere l’articolo pubblicato in questa stessa rivista nel quale si approfondisce su questa questione (Rivista N° 68 – Febbraio 2017).

Partendo da questi dati, si osserva l’importante prevalenza di queste lesioni nella pallamano ed è pertanto imprescindibile adottare misure per combattere questo problema. La buona notizia, esistono evidenze che fino al 50% delle lesioni senza contatto del LCA potrebbero essere evitate implementando i programmi di prevenzione esistenti. Tuttavia, il monitoraggio di questi programmi è scarso e per varie ragioni non si riesce a introdurli in maniera sistematica all’interno della pianificazione della stagione delle squadre. La ragione principale sembra essere la mancanza d’informazione e la divergenza nel binomio salute – rendimento sportivo.

Su questo bisogna dire che i programmi di riduzione delle lesioni, lontani da essere un’interferenza nel rendimento dei giocatori/squadre, produrrebbero un aumento dello stesso. Questo effetto avverrà in maniera indiretta, evitando le lesioni, le quali diminuiscono la normale evoluzione sportiva dei giocatori e delle squadre. E inoltre, con un effetto diretto nel miglioramento fisico dei giocatori, integrando l’allenamento fisico generale individuale e delle squadre.

 

Fattori di Rischio lesione del Legamento Crociato Anteriore.

  • Lesione precedente al ginocchio
  • Squilibrio lombo – pelvico.
  • Anatomiche (angoli di flessione del tronco, dell’anca, del ginocchio o della caviglia alteranti; grado di flessibilità ed elasticità muscolare alterati; lassitudine legamentosa eccessiva; aumento valgo fisiologico del ginocchio; livelli di ampiezza articolare alterati).
  • Debolezza della muscolatura dell’arto inferiore e del core.
  • Squilibri muscolari tra entrambi gli arti inferiori e tra la muscolatura agonista e antagonista.
  • Disfunzioni neuromuscolari.
  • Propriocezione deficiente.
  • Livelli ormonali (nel caso delle donne).
  • Inadeguata pianificazione del carico d’allenamento.

 

Meccanismi di produzione di lesione del LCA

I meccanismi lesivi più comuni sono:

  • Quella della rotazione del femore sulla tibia fissa accompagnato da un valgo forzato.
  • L’iperestensione del ginocchio (in forma isolata o insieme a una rotazione interna della tibia).
  • Spostamento anteriore non controllato della tibia rispetto al femore.

Immagine 2. Azione di finta e cambio di direzione di Esperanza López, giocatrice del BM Fertilidad Málaga (montaggi con foto cedute da “iso100photo-press” e con autorizzazione della giocatrice.

 

Tipi di lesione del LCA

Si stabiliscono due tipi principali di azioni nelle quali avvengono lesioni del legamento crociato anteriore.

  • Azioni senza Contatto. L’atleta s’infortuna da solo, senza l’intervento di un avversario o compagno. Per esempio, in un cambio di direzione.
  • Azioni con Contatto.
    • Contatto Diretto. Esiste un colpo o un trauma sul ginocchio. Per esempio, caduta di un giocatore sul ginocchio durante un’azione.
    • Contatto Indiretto. Non esiste un trauma diretto sul ginocchio ma si l’intervento di un altro giocatore. Per esempio, spostamento in aria che provoca un cattivo atterraggio.

 

Programmi di riduzione delle lesioni del Legamento Crociato Anteriore

Tenterò in questa parte dell’articolo, e in base all’evidenza attuale, di approcciare alcune idee dei contenuti necessari di un programma di riduzione delle lesioni del LCA. Lo sviluppo esatto di questi programmi, con la scelta degli esercizi, e la loro integrazione all’interno della programmazione della stagione potrà variare adattandosi all’età dei giocatori, al sesso, al livello sportivo, al momento della stagione, etc.

Si adatteranno individualmente, sempre soddisfacendo le linee guida esposte di seguito. In questo modo, cercheremo di ridurre le possibilità che si produca questa lesione. Oltre alle ri-rotture, dopo la ricostruzione chirurgica del legamento, che disgraziatamente stanno avvenendo con troppa frequenza (rottura della “plastica” del ginocchio lesionato e rotture del legamento crociato anteriore nel ginocchio contro laterale).

Questo tipo di programmi hanno un’elevata raccomandazione per la riduzione delle lesioni al ginocchio durante la pratica sportiva, soprattutto in quelle che si producono senza contato o con contatto indiretto. La cifra arriverà fino al 50% del totale delle lesioni del legamento crociato anteriore negli atleti in generale e fino a due terzini delle lesioni senza contatto nelle atlete.

 

Situazioni di maggior rischio di lesione del LCA nella pallamano

Nella pratica della pallamano le azioni di massimo rischio saranno:

  • Atterraggi, dopo aver realizzato un salto per un tiro o un muro per esempio, nella ricezione al suolo e soprattutto se è monopodalica.
  • Cambi di direzione (COD nella acronimo in inglese), nella corsa o in una finta.
  • Gesti di rotazione, azioni del pivot, con giri e lotta con l’avversario e in quelli nei quali un piede rimane fisso al terreno.
  • Frenate, durante la corsa o per realizzare i cambi di direzione.
  • I portieri, nelle parate basse, oltremodo quelli che realizzano il gesto della gamba con valgo forzato.

 

Disegno di programmi di riduzione delle lesioni

Stabilendo programmi di riduzione delle lesioni cercheremo vari obiettivi come sono: migliorare la biomeccanica dell’arto inferiore, l’equilibrio, l’attivazione muscolare, la resistenza, la forza e la potenza dal punto di vista funzionale.

Per ottenerlo, tenteremo di sviluppare programmi di allenamento multi-componente i quali dovranno essere composti per lo meno da tre delle seguenti categorie di esercizi:

  • Esercizi di Forza.
  • Esercizi di Agilità.
  • Esercizi di Equilibrio.
  • Esercizi di Pliometria.
  • Esercizi di Flessibilità.
  • Esercizi di Elasticità.

Cercheremo pertanto esercizi specifici di ogni categoria, per combinarli e disegnare un’adeguata sessione, così una volta fatto questo, potremo applicarla come una parte indipendente dell’allenamento o all’interno del riscaldamento dinamico previo all’allenamento.

 

Quando iniziare?

Dunque la risposta è, dall’inizio dell’attività sportiva. Nell’infanzia e nella preadolescenza è il momento ideale per integrare modelli di movimento che condizioneranno lo sviluppo motori futuro. Al migliorare dei modelli di movimento, minore rischio di lesioni.

Modello Comprensivo di Casualità di lesione (Krosshaug & Bahr, 2005).

 

Per quanto riguarda gli esercizi specifici per la riduzione di lesioni, andremo da esercizi più generali a più specifici, seguendo lo sviluppo e la crescita dell’atleta (tanto anatomico come cerebrale).

Questo non significa, che soddisfatte queste tappe di sviluppo, non si possa fare niente ne modificare fattori di rischio per evitare lesioni non dobbiamo abbandonare i programmi, dobbiamo insistere di più adattando questi (a causa dell’aumento dell’esigenza dello sport, maggiore esposizione, etc.) nell’intento di riuscire a ridurre la possibilità di soffrire lesioni.

 

Frequenza dei programmi

L’ideale sarebbe introdurre i programmi di riduzione di lesioni almeno 2 – 3 volte a settimana come parte degli allenamento da realizzare con la squadra. Si dovrebbe cominciare nel precampionato (nel quale la frequenza potrebbe essere maggiore, arrivando ad essere quotidiana) e mantenersi per tutta la stagione.

A queste indicazioni, si raccomanderà di aggiungere un programma breve di esercizi specifici e individualizzati per ogni giocatore nei periodi di riposo sportivo (in estate, nei periodi non competitivi).

 

Durata delle sessioni

La durata di ogni sessione non dovrebbe essere inferiore a 15 minuti. Tenteremo di riuscire a realizzare 15 – 20 minuti del piano di esercizi specifici per la riduzione del rischio lesivo.

Altro punto importante sarà ottenere la presa di coscienza da parte dei giocatori dell’importanza di questi programmi per la loro evoluzione e sviluppo come atleti. Questo ci porterà a una fedeltà e a una migliore messa in pratica dei programmi da parte loro, conseguendo che siano loro stessi quelli che si autoeduchino e si responsabilizzino.

 

Conclusioni

  1. Il legamento crociato anteriore è una struttura vitale nella stabilità e nella biomeccanica del ginocchio.
  2. La sua lesione è grave e ha cause multifattoriali, si conoscono vari meccanismi lesivi e fattori di rischio.
  3. Gli sport che esigono cambi di direzione, salti, atterraggi bruschi hanno una maggiore prevalenza di lesioni del ginocchio.
  4. Nella pallamano il numero può arrivare approssimativamente al 20% del totale delle lesioni, aumentando ogni volta di più in quantità e avvenendo in età sempre più precoci.
  5. È necessario pianificare programmi di riduzione di lesioni che proteggano i giocatori, migliorando il loro rendimento e allungando la loro vita sportiva.
  6. Questi programmi possono ridurre il rischio di lesioni al legamento crociato anteriore fino al 50% del totale negli atleti e delle lesioni senza contatto fino a due terzi nelle atlete.
  7. La composizione degli stessi dovrebbe includere varie categorie di esercizi che combinandosi aumenteranno la loro efficacia.
  8. I programmi s’inizieranno nel precampionato, mantenendoli per tutta la durata della stagione e realizzandoli varie volte a settimana.