Principi dell’allenamento tattico del gioco d’attacco

Introduzione

Le azioni di gioco di ogni disciplina sportiva di squadra, pur manifestandosi in modo similare, presentano sempre delle differenze dal punto di vista della strutturazione in quanto si attuano secondo una costante variabilità, determinata da diversi fattori che ne condizionano lo sviluppo e la conclusione.

Per riuscire a concretizzare un’azione d’attacco, realizzare una rete, o di difesa, impedire la realizzazione di una rete, è necessario utilizzare la tecnica e la tattica individuale all’interno degli orientamenti forniti dalla tattica di squadra.

I vari aspetti che concorrono alla strutturazione delle azioni di gioco non devono essere disgiunti dai processi psicologici che avvengono durante lo sviluppo di ogni azione sia relazionale che sportiva.

Infatti MAHLO (1965) afferma che “… con il termine di azione di gioco comprendiamo le più o meno complicate relazioni dei diversi processi psicologici e motori necessari alla soluzione di un determinato compito di gioco, …”. Altri autori si sono soffermati ad analizzare questa problematica e tutti concordano nello stabilire che per realizzare una azione si deve sempre effettuare una scelta che presuppone la preparazione mentale alla realizzazione dell’azione motoria. Il problema della scelta più efficace si trova in primo luogo nel momento in cui questa scelta viene effettuata.

 

Secondo KLEIN (1979) e SPATE (1981) la realizzazione di un’azione avviene secondo il processo indicato nella figura a fianco. Questo rappresenta un modello ottimale nella scelta dell’azione in quanto la decisione avviene dopo che si è cercato di percepire la situazione ed in base ad essa avviene la decisione per la realizzazione dell’azione.

Pertanto una frequente causa della scelta errata viene determinata dall’inversione dei primi due aspetti. In tal modo la decisione avviene prima che venga analizzata la situazione. Pertanto potrebbe essere inadeguata.

 

 

 

 

 

 

Lo stesso processo mentale relativo ad una azione di gioco (fig.2) spesso viene integrato da una precedente preparazione dell’azione che in questo caso viene definita decisione corrispondente alla tattica di squadra (es. inserimento dell’ala). Il successivo processo, percezione, riguarda la reazione della difesa avversaria all’iniziativa degli attaccanti.

 

 

 

 

L’azione di gioco

Quando si osserva che i giocatori mostrano dei comportamenti di scelta non adeguati alla situazione, si può dedurre che prevale la decisione all’osservazione e percezione dell’azione di gioco. Questo vuol dire che l’atleta non ha ancora consolidato il processo mentale che deve precedere la realizzazione dell’azione. 

 

Egli deve avere un’intenzione di come poter sviluppare la successiva azione di gioco, che però deve saper modificare in relazione al reale sviluppo dell’azione stessa. L’intenzione non deve essere confusa con la decisione in quanto, in quest’ultimo caso, l’atleta non prende in considerazione il comportamento del difensore mentre, nel precedente sceglie una soluzione che prima di rendere esecutiva verifica analizzando il comportamento degli altri giocatori, sia avversari che compagni. A tal fine cerchiamo di esemplificare la fig. 2 nella fig.3.

 

 

 

Dalla stessa si può rilevare che, già nella decisione, l’atleta aveva posto non una unica soluzione di gioco, ma due soluzioni che, in quella determinata situazione di gioco, sembravano le più adeguate. La scelta definitiva viene determinata dal comportamento del difensore.

In tal modo la soluzione scelta sarà certamente efficace.

Nell’allenamento, l’apprendimento delle possibilità d’azione deve sempre comprendere un’analisi dell’intenzione e della situazione. Solo in tal modo è possibile effettuare una scelta adeguata alla situazione.

Nella fig.4 viene rappresentata la semplificazione delle possibilità d’azione di una azione sportiva, cioè quello che avviene praticamente.

 

Principi dell’allenamento della tattica d’attacco

La tattica presuppone l’utilizzo delle abilità tecniche adeguate alla situazione di gioco. Poiché il requisito fondamentale è rappresentato dal presupposto mentale e operativo che è stato riportato nella fig 4, l’allenamento deve necessariamente tener conto di questi aspetti. E’ errato pensare che la capacità di risolvere la situazione di gioco, definita “senso tattico”, sia innata nel giocatore. Essa invece può e deve essere allenata.

Per portare il giocatore alla sua maturazione è necessario procedere per gradi, in modo che si possano utilizzare gli apprendimenti precedenti come base per quello successivo.

Prima di iniziare a focalizzare la propria attenzione sugli aspetti tattici, è necessario aver completato la maturazione tecnica. Trattandosi di tattica d’attacco, gli elementi presi in considerazione riguardano soprattutto la tecnica con la palla (ricezione, passaggi, tiri e spostamenti).

Tra questi elementi, dopo una prima fase generale, il tiro deve essere preso in considerazione in modo particolare. È necessario sviscerare tutte le possibilità di tiro da ogni posizione di gioco specifica. Verranno quindi prese in considerazione le varie tecniche di tiro utilizzando le diverse traiettorie che sono possibili realizzare in una determinata posizione di gioco.

Successivamente verranno presi in considerazione i vari aspetti che determinano la decisione della situazione di gioco. Saranno prima eseguite delle esercitazioni che sono fondamentali per l’osservazione (“che cosa determina la scelta?”) e successivamente, verrà esercitata la capacità di decisione.

Poiché tutti questi aspetti fanno parte della tattica individuale e di gruppo, devono essere presi in considerazione anche gli aspetti della tattica di squadra.

 

Come si può vedere nella fig 5, i vari aspetti sono riportati in modo cronologicamente esatti, evidenziando il punto di partenza e il punto di arrivo.

La tecnica rappresenta quindi la base per la formazione del pensiero tattico del giocatore. Non padroneggiando la tecnica in modo adeguato potrebbe essere inutile e inefficace iniziare il processo per una adeguata formazione tattica del giocatore.

Punto centrale e fondamentale dell’allenamento della tattica di attacco è rappresentato dall’osservazione che rappresenta presupposto indispensabile per poter percepire le varie indicazioni che andranno a determinare la scelta della soluzione di gioco.

 

Il primo passo fondamentale da eseguire è quello di fornire agli atleti i vari riferimenti fondamentali che devono essere osservati.

A questo punto sorge spontanea una domanda:

Che cosa osservare?

Certamente l’avversario diretto rappresenta l’obiettivo primario dell’osservazione, in quanto è esso che deve essere “battuto” per poter concludere o far proseguire l’azione di gioco.

Prima di porre l’attenzione sul difensore deve essere percepito il comportamento di tutta la difesa. Da questa prima analisi si sa già, in modo generale,  che tipo di comportamento assumerà il nostro diretto avversario.

Essere inserito in un sistema difensivo non significa aver risolto il problema di percepire le reali intenzioni del difensore. Infatti, all’interno di questo sistema difensivo, ogni giocatore mantiene le proprie caratteristiche, con i suoi pregi e i suoi difetti. Deve quindi essere osservata la posizione fondamentale del difensore e le relative capacità di spostamento.

Non basta osservare il proprio avversario diretto per decidere quale azione eseguire in quanto anche i difensori adiacenti contribuiscono a determinare la decisione dell’azione da intraprendere.

L’attenzione non deve essere esclusivamente rivolta agli avversari in quanto anche i compagni adiacenti possono condizionare la scelta.

Il portiere non deve essere preso in considerazione soltanto nel momento del tiro in quanto, percepire se è momentaneamente distratto o ha assunto una posizione non adeguata, fa eseguire un tiro che, analizzato soltanto dal punto di vista del comportamento difensivo, potrebbe sembrare fuori luogo.

Anche la presa di coscienza delle proprie capacità deve essere presa in considerazione, in quanto non basta percepire che in quella determinata situazione potrebbe essere eseguito un tiro da lontano, ma si deve essere coscienti che le proprie capacità di tiro sono adeguate.

Nella successiva fig.6 riportiamo in modo esemplificativo gli aspetti che devono essere presi in considerazione nell’osservazione. Questi aspetti dovranno essere integrati in modo specifico nell’analisi di ogni situazione specifica di gioco.

Nello sviluppo della tattica di gioco nulla deve essere lasciato al caso in quanto devono essere osservati tutti gli aspetti che concorrono alla riuscita o al fallimento dell’azione.

Aspetti metodologici

Per fare in modo che gli atleti possano essere in grado di decidere la soluzione adeguata alla situazione di gioco si deve avere pazienza perché necessita molto tempo. Non è sufficiente impostare una stagione agonistica sull’obiettivo delle capacità di osservazione e scelta della soluzione. L’iter è molto lungo. Deve iniziare a circa 12 anni e, se il percorso è stato ben eseguito, dovrebbe terminare al momento del passaggio ai seniores. Necessitano 6/7 anni di continua esercitazione tenendo presente che prima bisogna raggiungere diversi obiettivi intermedi che possiamo definire livelli metodologici di apprendimento. 

Questi livelli possiamo identificarli in:

  1. Livello: sviluppo e perfezionamento dei presupposti tecnici necessari per poter risolvere la situazione. Saranno quindi eseguite esercitazioni senza avversario con lo scopo di potersi concentrare soltanto sull’esecuzione tecnica del gesto (passaggio, tiro, traiettoria di movimento).
  1. Livello: viene esercitata una soluzione di gioco, che convenzionalmente chiamiamo A. L’avversario si comporta in modo stabilito in modo che la soluzione possa sempre riuscire e l’attaccante possa collegare a quel determinato comportamento del difensore la relativa soluzione di gioco.
  1. Livello: viene ora esercitata una diversa soluzione di gioco, che chiameremo B, stabilendo, secondo gli stessi principi del precedente livello, un comportamento difensivo in modo che la soluzione stabilita si possa concretizzare.
  1. Livello: dopo aver esercitato due diverse soluzioni per la stessa situazione, inizia l’allenamento per la decisione. Ora il difensore può scegliere tra i due comportamenti difensivi stabiliti in precedenza. Conseguentemente l’attaccante deve osservare il comportamento difensivo e decidere per la corrispondente soluzione. Solo quando sarà padroneggiata questa situazione si potrà procedere nell’apprendimento.
  1. Livello: verrà presa in considerazione la soluzione C secondo i principi metodologici del 2° livello. Successivamente la stessa sarà eseguita prima in alternativa alla soluzione A e quindi alla soluzione B (4° livello). Solo quando le diverse soluzioni, combinate a due a due, saranno padroneggiate, si potrà strutturare un unico esercizio in cui il comportamento difensivo viene limitato in modo che l’attaccante debba eseguire una delle tre soluzioni esercitate. Questa operazione sarà eseguita anche per una eventuale soluzione D,E, ecc., sino a che la situazione di gioco presa in considerazione non sia stata sviscerata e padroneggiata in modo completo.
  1. Livello: solo quando tutte le possibili soluzioni sono state esercitate, prima singolarmente e poi combinate secondo le varie possibilità, verrà eseguite una esercitazione situazionale in cui sia gli attaccanti che i difensori potranno agire liberamente senza limitazioni e condizionamenti.

Allenamento delle posizioni specifiche di gioco

Nella categoria Under 15 si dovrà iniziare l’allenamento delle posizioni specifiche di gioco. Questo tipo di allenamento seguirà la stessa strutturazione metodologica dell’allenamento della tattica d’attacco.

Pertanto si inizierà con una analisi della tecnica in rapporto alla posizione specifica di gioco. Saranno quindi presi in considerazione il passaggio, il tiro, la ricezione e la combinazione dei movimenti. Per il tiro ad esempio si prendono in considerazione:

  • Numero dei passi: 0,1, 2,3
  • Passo di puntello:lungo o corto
  • Stacco: una o due gambe
  • Direzione dello stacco: alto, lungo, verso il lato del braccio di tiro o verso il lato opposto
  • Rincorsa: allungata o accorciata
  • Movimento di tiro: veloce o ritardato

Questi elementi dovrebbero essere combinati nell’azione che, essendo eseguita in movimento, dovrà essere presa in considerazione in rapporto al possesso di palla. Pertanto l’azione presa in considerazione verrà così scomposta:

  • Azione prima della ricezione della palla
  • traiettoria della rincorsa
  • interna
  • esterna penetrazione 
  • parallela
  • finte di corsa
  • Ricezione della palla
    • direzioni di passaggio
  • Azione dopo della ricezione della palla
    • finte di corpo
    • finte di passaggio e di tiro e giro in corsa
    • Tippen (palleggio inserito tra l’esecuzione di 3 passi prima e dopo)

Essendo l’obiettivo dell’allenamento della tecnica d’attacco l’acquisizione della capacità di adattare e trasformare l’abilità tecnica acquisita, si dovranno eseguire delle esercitazioni che devono tener presente, nel rispetto delle caratteristiche della posizione di gioco, alcuni aspetti fondamentali.

In primo luogo si dovrà prendere in considerazione il comportamento nella posizione specifica. In tal modo si potranno stabilire quali dovranno essere i movimenti e gli atteggiamenti che saranno necessari per il completo padroneggiamento della situazione.

Prima di prendere in considerazione le possibilità di conclusione, si deve porre l’attenzione sul passaggio e sulla ricezione, in quanto una o più o meno corretta esecuzione in questo elemento tecnico va a condizionare l’intera esecuzione dell’azione successiva. Pertanto le esercitazioni relative a questi elementi tecnici dovranno avvenire in modo variabile. Esercitarsi in una situazione standard di avvio della situazione di gioco creerà sicuramente problemi, in quanto nel gioco, poi non si sarà in grado di adattare la traiettoria di rincorsa o il ritmo di esecuzione alla variata situazione.

Prima di prendere in considerazione tutte le varie possibilità di superamento del difensore e del tiro in porta, si dovranno analizzare le varie possibilità d’azione dell’avversario e del compagno della posizione adiacente. Solo dopo questa analisi si potrà stabilire quali siano gli strumenti tecnici da utilizzare in quella determinata situazione di gioco. Una volta identificati, questi elementi dovranno essere utilizzati adeguatamente nella situazione di gioco.

Conclusione

La conoscenza e la corretta attuazione del processo metodologico per giungere al completo padroneggiamento tattico dell’azione d’attacco non sono sufficienti.

Necessita pazienza, pazienza e ancora pazienza se si vogliono ottenere i risultati sperati.

Buon lavoro