A mo’ di premessa, una considerazione fondamentale: nella moderna pallamano di alto livello, tutti i portieri, a prescindere dalle caratteristiche fisiche, sono in grado di eseguire correttamente la parata bassa in spaccata. A pensarci bene, la spaccata è divenuta una tecnica universale, che accomuna un po’ tutte le scuole di pensiero, al punto che anche i portieri di 2m la utilizzano abitualmente. E non solo: il suo uso si è talmente consolidato che accade, non di rado, di vedere intercettare anche tiri medio-alti con questo stile di parata. Nel video che segue ho riunito alcune clip (un mix tra portieri seniores e ragazzi delle giovanili) per evidenziare come atleti di diverse nazionalità e caratteristiche facciano ricorso alla spaccata:
Ciò stabilito, occorre innanzitutto sgombrare il campo da un equivoco. Sostenere che la spaccata debba rientrare nel bagaglio tecnico di ogni portiere non significa affatto che si possa abbandonare, in sede di allenamento, la parata “tradizionale”, ossia quella eseguita senza perdere gli appoggi, facendo scorrere il piede e accompagnando il movimento con la mano. Al contrario, sono del parere che un portiere debba conoscere entrambe le tecniche, allo scopo di poterle alternare a seconda della situazione di gioco.
Procediamo quindi con l’analisi comparata delle due tipologie di parata.
- Parata tradizionale: come anticipato, si esegue senza lasciarsi cadere, facendo scorrere e ruotare il piede e accompagnando il movimento con la mano (che deve essere posta oltre il piede e leggermente avanzata rispetto ad esso). Il braccio che apparentemente non è interessato nella parata resta disteso a copertura dello spazio opposto alla direzione di spinta.
- Vantaggi: velocità di esecuzione e semplicità del gesto tecnico.
- Svantaggi: copertura non ottimale della zona centrale.
- Spaccata: si effettua lasciandosi cadere, stendendo (contrariamente a quanto si verifica nella parata tradizionale) la gamba che va verso la palla, scivolando sul terreno di gioco e posizionando la mano sopra il piede. Quest’ultimo aspetto, spesso trascurato, è fondamentale: essendo il braccio l’arto più preciso, la mano va sempre portata verso la palla. Di conseguenza, la spaccata è una tecnica che richiede grande equilibrio, giacché perde di efficacia se la mano viene posizionata dietro il piede per sorreggere il corpo. Come nella parata tradizionale, infine, il braccio non direttamente interessato nella parata resta disteso a copertura dello spazio opposto alla direzione di spinta.
- Vantaggi: velocità di esecuzione (sfruttando scivolamento e gravità), copertura ottimale (anche della zona centrale) e maggiori possibilità di intervento sul lato del piede di spinta.
- Svantaggi: difficoltà di esecuzione (richiede equilibrio, coordinazione ed elasticità) e recupero più lento della posizione fondamentale.
Giunti a questo punto, la domanda da porsi è piuttosto ovvia: qual è la tecnica migliore? E la risposta, altrettanto scontata, è che dipende dalla situazione, anche se – questo è bene precisarlo – una certa tipologia di tiri è ormai affrontata da tutti i portieri di alto livello con la spaccata.
Ma procediamo con ordine. Come detto, la parata tradizionale è più semplice e, se ben eseguita, garantisce comunque una buona efficacia. Da un punto di vista tattico, essa è spesso inevitabilmente utilizzata per fronteggiare tiri in elevazione, in particolare quelli rapidi. E la ragione è evidente: anticipare il movimento in spaccata in presenza di un tiro scagliato dall’alto rischia di facilitare la lettura del tiratore, che viene così naturalmente indotto ad alzare la traiettoria della sua conclusione. Di conseguenza, è importante che tutti i portieri conoscano questa tecnica, dal momento che la spaccata non è sempre utilizzabile.
Assodato questo principio, occorre tuttavia sottolineare che moltissimi portieri di alto livello prediligono nettamente, oggigiorno, la spaccata, fondamentalmente per la ragione che i vantaggi – come visto – superano nettamente gli svantaggi. L’allenamento ripetuto di questo gesto tecnico, del resto, l’ha reso rapidissimo, per quanto concerne sia l’esecuzione che i tempi di recupero della posizione fondamentale. Se poi a ciò si aggiunge la constatazione, meramente statistica, che la grande maggioranza dei tiri dai 9m termina nella parte inferiore della porta (cito un dato significativo: nella finale del torneo Tiby 2018 tra Italia e Ungheria – categoria under 19 maschile – ben 16 tiri da fuori su 20 dell’Ungheria – ossia l’80% – sono stati indirizzati da metà altezza in giù), è facile intuire perché molti portieri decidano, in determinate situazioni, di anticipare il movimento della spaccata per “sigillare” la linea di porta.
Da un punto di vista tattico, la spaccata è sicuramente consigliabile sui tiri non “over-head”, ma può risultare molto vantaggiosa anche contro tiri in elevazione dai 9m, se abbinata a buone capacità di lettura. Ovviamente, più il tiratore si avvicina ai 6m, più risulta complicato effettuare la spaccata, giacché si rischia di forzare l’anticipo.
In definitiva, la spaccata va allenata, perché non può non rientrare nel bagaglio tecnico di un portiere di alto livello. A tale scopo, è indispensabile svolgere un quotidiano lavoro di stretching, per migliorare l’elasticità e prevenire gli infortuni (vedi figure 4, 5, 6 e 7). Al riguardo, un ottimo esercizio – come si vede nella figura 7 – consiste nell’effettuare il movimento di spaccata statica facendo scorrere il piede su una casacca, al fine di guadagnare, in controllo, un centimetro alla volta. Per i principianti, infine, è consigliabile provare inizialmente i movimenti con l’ausilio di un materassino (sono perfetti quelli spessi circa 5cm).
Esercizi
- Portiere (d’ora in poi P) al centro della porta; allenatore (d’ora in poi A) sui 6/7 metri con due palloni; A effettua due tiri bassi in sequenza, lasciando intuire la direzione del primo con il movimento del braccio (braccio alto = tiro sx; braccio largo = tiro dx) e indirizzando il secondo dalla parte opposta; P para il primo tiro con il movimento tradizionale e il secondo con la spaccata.
- P in posizione di spaccata statica con il piede a 10 cm da un palo e le braccia in posizione fondamentale; A esegue tre tiri bassi in sequenza: lato dove si trova il portiere, lato opposto e ancora lato opposto; P para il primo tiro allungando le braccia in posizione di spaccata statica, il secondo con il movimento tradizionale e il terzo in spaccata dinamica.
- P seduto all’altezza di un palo, rivolto verso il fallo laterale; al segnale di A, P si alza e va a parare sul palo lontano con il movimento tradizionale e subito sul lato opposto in spaccata.
- P seduto sui 4m; rullata sulla schiena fino a toccare il terreno con le punte dei piedi, poi tiro basso; a seguire capriola indietro e due tiri bassi, uno da parare con movimento tradizionale e uno, dal lato opposto, in spaccata; A lascia intendere la direzione dei primi due tiri (braccio alto = tiro sx; braccio largo = tiro dx).
- P, al centro della porta, esegue un salto ginocchia al petto; appena atterra va a parare un tiro in spaccata (braccio di A alto = tiro sx; braccio di A largo = tiro dx).
- P al centro della porta; A sui 6/7 metri con puntatore laser e due palloni; P esegue due spaccate a vuoto dove indicato dal puntatore e due spaccate con tiro di A; A lascia intendere la direzione dei due tiri (braccio alto = tiro sx; braccio largo = tiro dx).
- P in posizione di spaccata statica, al centro dell’area di porta; A di fronte a P, A2 dietro a P; P, ruotando su se stesso, esegue ripetute spaccate posizionandosi, alternativamente, di fronte ad A e A2.
- P seduto all’altezza di un palo; capriola indietro + spaccata verso la direzione di provenienza.
- Seguendo le linee di un ideale rettangolo davanti alla porta, P esegue capriola avanti + spaccata + capriola indietro + spaccata (quest’ultima dal lato opposto rispetto alla prima).
- P al centro della porta; A dietro un materassone posizionato sui 7m; quando A lascia partire un tiro in sottomano uscendo rapidamente col braccio da un lato del materassone, P va a parare in spaccata.
Questo il link per vedere il video con l’esecuzione materiale degli esercizi proposti: https://youtu.be/H3j1GAKfePU
Laurea magistrale in Arti letterarie e musicali dal Medioevo all’età contemporanea, laurea triennale in Scienze della comunicazione scritta e ipertestuale e diploma liceale scientifico.
Da tecnico di pallamano lavoro da cinque anni come allenatore dei portieri per la Scuola Pallamano Modena. Dalla stagione 2016/17 guido la formazione under 13 del Modena e alleno i portieri di tutte le categorie, dagli esordienti alla seniores. Da anni svolgo attività di reclutamento nelle scuole elementari e medie. Dall’estate del 2017 alleno i portieri delle selezioni nazionali maschili under 17 e under 19. Dall’aprile del 2019 alleno i portieri della nazionale seniores.